Facendo matematica, si è sollecitati nel proprio corpo, nella propria parola, nella propria immaginazione, nelle proprie emozioni. Si è sollecitati in quanto si ha di personale, di profondo, talvolta di mal conosciuto, o di sconosciuto a sé stessi.
(da Anne Siety "Matematica, mio terrore", Milano, 2001)
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