sabato 29 settembre 2007

Gianna Nannini in arena

Serata in arena con Gianna Nannini e la sua Pia.

Tanta acqua: pioggia a dirotto dall'inizio alla fine!

Bello, lo spettacolo.

Frase da meditare:

"Prigione è non poter chiudersi dentro"

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venerdì 21 settembre 2007

Buon senso

Quando la zona del cervello adibita al buon senso viene esclusa, incomincia a inviare disturbi al resto del cervello e non lo lascia lavorare.

Questo succede, a volte, durante le riunioni a scuola.
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sabato 8 settembre 2007

Apprendimento non concettuale della matematica

Navigando alla ricerca di informazioni sulla discalculia, mi sono imbattuto nel sito di Camillo Bortolato...
Segnatevi questo indirizzo se conoscete una maestra che incontra difficoltà ad insegnare a qualche bambino numeri e calcoli o se conoscete un bambino in difficoltà con i primi approcci alla matematica.

Chissà se approfondendo gli spunti proposti da Camillo Bortolani non sia possibile recuperare i danni prodotti dai nostri metodi di insegnamento, anche quando sono passati molti anni e i ragazzi si trovano ormai alle superiori con le idee ancora molto confuse su numeri e operazioni...
Magari la "linea del 20" potrebbe tornare utile non solo a qualche adolescente, ma anche a qualche adulto che pensa di essere negato per i numeri!

Riporto come stimolo i "dieci segreti dei bambini che hanno successo" tratti dal sito e che lì trovano una più ampia illustrazione e motivazione:

  1. Primo segreto: disinteressarsi della la disciplina
  2. Secondo segreto: non astrarre ma vedere
  3. Terzo segreto: non contare mai
  4. Quarto segreto: pensare solo alle palline
  5. Quinto segreto: essere ordinati interamente
  6. Sesto segreto: non pensare mai alle operazioni
  7. Settimo segreto: disinteressarsi della scrittura dei numeri
  8. Ottavo segreto: considerare il calcolo scritto come calcolo cieco
  9. Nono segreto: saper chiudere gli occhi
  10. Decimo segreto: avere gratitudine
La lettura di questo sito è stata per me come una boccata di aria fresca. È bello ogni tanto uscire dal lezzo delle regole morte che cerchiamo di insegnare ai nostri alunni e affrontare degli argomenti vivi e sensati!

Grazie Camillo!

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giovedì 6 settembre 2007

Circoli

Le riunioni di inizio anno mi hanno fatto tornare in mente due "circoli" che avevo studiato qualche anno fa...
Si tratta di un circolo vizioso e un circolo virtuoso nel quale ognuno di noi cade quando deve imparare qualcosa.
I danni causati dai circoli viziosi sono spesso ben visibili in alcuni nostri alunni.


.I due circoli sono tratti da un testo che dovrebbe essere, a mio giudizio, studiato da chiunque si appresti a insegnare matematica, dalle maestre di prima elementare ai docenti universitari.
Il testo tratta delle difficoltà che alcuni individui incontrano nei confronti dei numeri e apre una visione, spesso sconosciuta anche a noi insegnanti di matematica, sul mondo dei numeri.

Il testo è:
Brian Butterworth, "Intelligenza matematica", Milano, 1999

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lunedì 3 settembre 2007

Macchine matematiche


In seguito alla visita all'intrigante laboratorio dell'università di Modena, mi sono procurato i materiali e ho realizzato la mia prima macchina matematica: un pantografo che produce rotazioni.

Vediamo se mi riesce di tradurre le proposte dell'università di Modena in un laboratorio per gli alunni della mia scuola...

  • Attrezzi: Trapano, sega, carta vetrata.
  • Materiali: compensato, listelli, colla, impregnante, bulloni e dadi.
  • Tempo: circa 2 ore più i tempi di asciugatura della colla e della vernice.
  • Obiettivi: Oltre agli evidenti obiettivi legati alla disciplina: rinforzo della comprensione e delle dimostrazioni relative alla rotazione; c'è anche l'obiettivo, praticamente estinto dalla scuola (in particolare superiore), della manualità.
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domenica 2 settembre 2007

Matematica, mio terrore

Così è possibile che la difficoltà della matematica stia non nel fatto che essa non riguarda l'essere umano, ma nel fatto che essa lo tocca molto da vicino.
Facendo matematica, si è sollecitati nel proprio corpo, nella propria parola, nella propria immaginazione, nelle proprie emozioni. Si è sollecitati in quanto si ha di personale, di profondo, talvolta di mal conosciuto, o di sconosciuto a sé stessi.

(da Anne Siety "Matematica, mio terrore", Milano, 2001)